Nel 2025 il mercato dei diamanti attraversa una fase di profonda transizione: da un lato, la domanda per le pietre di qualità elevata e di caratura medio-grande resta solida; dall’altro, alcuni segmenti – in particolare i piccoli diamanti tondi commerciali – soffrono pressioni sui prezzi e margini in contrazione.
er chi investe, commercia o utilizza diamanti in gioielleria, non è più sufficiente “comprare bene”: diventa essenziale capire quali categorie di pietre performano, in quali mercati e con quali prospettive di prezzo.
In questo scenario, Borsa dei Diamanti si pone come osservatore privilegiato e partner strategico per chi vuole leggere correttamente i segnali del mercato e tradurli in decisioni operative: selezione degli stock, politiche di prezzo, strategie di export e di investimento.
Dopo il picco del 2022, i prezzi dei diamanti naturali hanno registrato una correzione significativa, con particolare debolezza sulla fascia commerciale e sui tagli più standardizzati. Le analisi di settore evidenziano:
Contrazione dei prezzi soprattutto per i piccoli round brilliant, che costituiscono storicamente il “motore di volume” del mercato.
Resilienza e talvolta forza su diamanti di caratura superiore, alta qualità e rarità (forme fancy allungate, proporzioni eccellenti, combinazioni colore/purezza ricercate).
Riposizionamento competitivo dei diamanti naturali rispetto ai sintetici, complice il crollo dei prezzi di questi ultimi e un progressivo ritorno d’interesse verso le pietre naturali.
Si delinea quindi un mercato polarizzato: soffrono le pietre standardizzate e facilmente sostituibili, mentre vengono premiate rarità, desiderabilità e qualità del taglio.
Il mercato statunitense rimane il baricentro del settore, sia per la gioielleria che per l’investimento. Nel 2025, all’avvicinarsi di Thanksgiving, Black Friday, Cyber Week e stagione natalizia, la domanda di diamanti si conferma stabile e ben impostata, con un sentiment generalmente positivo.
I grossisti USA riportano:
Buoni volumi di scambio su diamanti da 2 a 4 carati.
Forte interesse per colori G–H.
Domanda concentrata su purezze VS–SI, dove il rapporto qualità/prezzo è percepito come ottimale.
Preferenza netta per tagli tondi e fancy allungati (oval, marquise, emerald, radiant e cushion allungati).
L’e-commerce continua a guadagnare peso: tra il 1° e il 23 novembre, le vendite online negli USA crescono di circa l’8% anno su anno, per un valore di 79,7 miliardi di dollari secondo Adobe Analytics, mentre per l’intera stagione festiva si prevedono oltre 250 miliardi di dollari di spesa online.
Per il mercato dei diamanti questo significa:
Maggiore trasparenza sui prezzi: il cliente confronta facilmente offerte, certificazioni e specifiche.
Premio visibile per le pietre ben tagliate: immagini e video ad alta definizione mettono in risalto proporzioni, brillantezza e presenza.
Più rilevanza dei brand e dei canali strutturati, che offrono garanzie su origine, autenticità e riacquisto.
I prezzi negli Stati Uniti, nel complesso, restano stabili nel segmento medio-alto, mentre la pressione si concentra sulle categorie più inflazionate in termini di offerta (piccoli tondi commerciali).
Nel segmento dei tagli fantasia (fancy cut) la tendenza è inequivocabile:
Oval, marquise ed emerald superano i tagli tondi per carature oltre i 2 ct.
Le marquise risultano oggi tra le fancy più costose del mercato, grazie a una combinazione di rarità, resa visiva della caratura e forte domanda.
I radiant e cushion allungati sono difficili da reperire e vengono spesso venduti con premium importanti rispetto a tagli più diffusi della stessa categoria.
Per un operatore, ciò implica che la scelta della forma non è più solo estetica, ma un vero e proprio driver di marginalità.
Le differenze di prezzo all’interno della stessa categoria di fancy cut sono oggi marcate:
I cushion longilinei registrano un sovrapprezzo del 20–25% rispetto ai cushion più quadrati, a parità di caratura, colore e purezza.
Gli oval negli USA costano mediamente 5–10% in più rispetto ai pear cut.
Le pietre con proporzioni eccellenti (allungamento armonico, rapporto lunghezza/larghezza corretto, buona distribuzione del peso) attirano premi significativi e sono più liquide.
I fancy cut mal proporzionati restano difficili da vendere, anche con sconti importanti: la percezione di “pietra pesante” o “esteticamente sbilanciata” viene punita dal mercato.
Ottima richiesta per round, emerald, marquise e cushion allungati da 2 ct in su.
Le forme fancy offrono, in media, margini superiori rispetto ai tondi, soprattutto se ben proporzionate e certificate.
Alcuni grossisti segnalano performance deludenti sulle memo goods, dove l’eccesso di rotazione e il rischio di non vendita comprimono i margini.
Strategia consigliata: posizionarsi su stock mirati di fancy allungati di qualità, evitando l’accumulo di merce standardizzata in conto vendita, e gestire le forniture con logiche più selettive.
Il Belgio resta un hub storico per il commercio di diamanti, con Anversa come piattaforma di scambio e distribuzione internazionale. Nel 2025 il mercato appare:
Stabile, con un flusso costante di transazioni professionali.
Focalizzato su diamanti da 4 ct in su, dove si concentrano molte operazioni di alto valore.
Ben disposto verso fancy shapes allungate, che continuano a mostrare solidità in termini di domanda e tenuta dei prezzi.
Strategia consigliata: utilizzare il Belgio come riferimento per benchmark di prezzo sulle pietre di grande taglia e per operazioni su diamanti importanti da investimento e da alta gioielleria.
Il distretto israeliano, tradizionalmente forte nella lavorazione e nel commercio di diamanti di qualità, vive un 2025 complesso:
Sentiment debole e scambi irregolari.
I buyer si concentrano quasi esclusivamente su pietre rare, difficili da reperire, lasciando scoperte le fasce più standard.
Le tariffe e la pressione regolatoria frenano il mercato, riducendo la competitività verso alcune destinazioni chiave.
I dealer sono costretti ad abbassare i prezzi per favorire la rotazione delle scorte.
Il settore chiede al governo interventi mirati, tra cui la creazione di una zona franca e misure specifiche sulla crisi tariffaria.
Strategia consigliata: approcciare Israele con logica opportunistica, privilegiando acquisti mirati laddove gli sconti riflettano più la necessità di liquidità dei dealer che un deterioramento strutturale del valore delle pietre.
L’India, che concentra circa il 90% della capacità mondiale di taglio e lucidatura, è particolarmente impattata dalle nuove politiche tariffarie statunitensi.
Nel 2025:
Il mercato è lento, ma leggermente migliore rispetto alla settimana precedente, segno di una graduale ricerca di equilibrio.
I venditori applicano sconti mirati per chiudere le trattative, soprattutto su stock meno liquidi.
Il mercato interno indiano rimane relativamente positivo, mentre le esportazioni verso gli USA rallentano a causa dell’incertezza legata alle tariffe su diamanti lavorati in India.
Gli inventari sono mantenuti al minimo, per ridurre il rischio di svalutazioni ulteriori.
Strategia consigliata: l’India resta una fonte fondamentale di approvvigionamento, ma richiede una selezione ancora più attenta dei fornitori e un focus sulle pietre con reale domanda nei mercati finali, evitando stock “di cortesia” destinati a immobilizzarsi.
L’Asia rappresenta un capitolo a parte, con dinamiche molto diverse tra Hong Kong e la Cina continentale.
A Hong Kong, la categoria più dinamica è quella dei fancy allungati da 2–3 ct, colori F–I e purezze VS–SI.
Le attese per la stagione natalizia sono moderatamente positive, con buona tenuta su carature medie e debolezza marcata sui diamanti sotto 1 ct.
I dati dei grandi retailer come Chow Tai Fook indicano performance migliori a Hong Kong rispetto alla Cina continentale.
Il consumatore cinese rimane prudente, più sensibile alle promozioni e ai messaggi di valore che al solo status symbol.
Strategia consigliata: utilizzare Hong Kong come vetrina e piattaforma di test per collezioni basate su fancy allungati di fascia media, preparando strategie più selettive per il mercato cinese, dove il ciclo di recupero della fiducia del consumatore appare più lento.
Un elemento chiave del 2025 è la ridefinizione del rapporto tra diamanti naturali e lab-grown:
I prezzi dei diamanti sintetici hanno subito un crollo drastico negli ultimi anni, con riduzioni anche superiori al 90% su alcune categorie all’ingrosso.
L’oversupply, in particolare da Cina e India, ha iniziato a minare la fiducia del consumatore nei sintetici come “bene durevole”.
Le principali associazioni di settore stanno riconsiderando definizioni, standard di comunicazione e sistemi di classificazione, sottolineando la necessità di tracciare una distinzione più netta tra prodotti naturali e sintetici.
Per gli investitori e per chi costruisce collezioni di lungo periodo, il messaggio è chiaro:
Il diamante naturale mantiene il suo ruolo di bene durevole e potenziale riserva di valore, mentre il sintetico tende a posizionarsi sempre più come prodotto di moda o entry-level, con dinamiche di prezzo meno difendibili nel lungo termine.
Alla luce di queste dinamiche, come tradurre l’analisi in scelte pratiche?
Ridurre l’esposizione su piccoli diamanti tondi commerciali, specialmente nelle carature sotto 1 ct, dove la pressione competitiva è più forte.
Incrementare la presenza di fancy cut allungati (oval, marquise, emerald, radiant, cushion allungati) nelle carature 2–4 ct, con selezione rigorosa di proporzioni e brillantezza.
Puntare su colori G–H e purezze VS–SI per coniugare appeal estetico e accessibilità di prezzo.
Sfruttare i premium di mercato sulle fancy allungate ben proporzionate, quantificando in modo consapevole i sovrapprezzi (20–25% per cushion longilinei, 5–10% per oval rispetto ai pear, ecc.).
Evitare scontistiche eccessive su pietre di reale pregio, proteggendo il posizionamento di lungo periodo del proprio assortimento.
Utilizzare piattaforme professionali come Borsa dei Diamanti per confrontare quotazioni internazionali e individuare tempestivamente eventuali disallineamenti favorevoli.
Educare il cliente finale sulla differenza tra naturale e sintetico, enfatizzando il valore intrinseco, la rarità geologica e la migliore tenuta nel tempo del diamante naturale.
Valorizzare la qualità del taglio (non solo il peso) come elemento centrale del prezzo, spiegando in modo chiaro perché un fancy allungato ben proporzionato possa costare significativamente di più di uno mal tagliato.
Integrare l’online come canale di consulenza e vendita, con contenuti chiari, schede tecniche dettagliate e storytelling coerente con il posizionamento del brand.
Per gli operatori italiani e per gli investitori privati, il 2025 non è un anno “semplice”, ma può essere estremamente interessante per chi sa leggere il mercato e muoversi con metodo.
Attraverso Borsa dei Diamanti puoi:
Accedere a quotazioni aggiornate sui principali hub internazionali.
Confrontare in tempo reale prezzi, qualità e tipologia di taglio.
Costruire o ribilanciare un portafoglio di diamanti naturali centrato su carature, forme e combinazioni colore/purezza oggi premiate dal mercato.
Ricevere supporto consulenziale per strategie di acquisto, vendita e valorizzazione delle pietre che già possiedi.
Il mercato dei diamanti 2025 non è più quello “lineare” di qualche anno fa:
premia le pietre rare, ben tagliate e desiderate dal consumatore finale,
penalizza gli stock generici,
richiede una competenza tecnica e strategica superiore.
In questo contesto, affidarsi a partner specializzati come Borsa dei Diamanti significa trasformare la complessità in opportunità:
non subire il mercato, ma anticiparne i movimenti, proteggendo e potenziando il valore del proprio capitale – sia esso fatto di pietre, di gioielli o di relazioni commerciali.